Un treno colorato d'allegria

Un treno colorato d'allegria faceva la sua comparsa ogni mattina. Spuntava circospetto, fischiando forte con la sua sirena, per annunciarsi tronfio. Occhi grandi e luminosi contornati da un sorriso vanitoso. Arrivava tirato a lucido, con un pennacchio di fumo, che gli permetteva di assumere un'aria autorevole, perche' sapeva che al suo arrivo, alla stazione di Capo d'Orlando, c'era sempre un gruppetto di fan ad aspettarlo.
Il capostazione, mio padre, lo accoglieva con la sua divisa carta da zucchero, il cappello, la paletta e il fischietto. Col treno si conoscevano da anni, e il rispetto fra i due era palese. Ma da un po' di tempo, ogni mattina, ad attenderlo, insieme a lui, con uno sguardo pieno di desiderio, c'era una figurina di bimbo. Teneva la sua manina paffutella nella mano sapiente di un poeta. I suoi occhi attenti, brillavano di eccitazione all'arrivo del treno maestoso, mentre il cuore del poeta, si inondava di felicità, bevuta dagli occhi di quel bimbo che gli aveva riempito la vita.
Mio padre li osservava, puntuali, sulla banchina della stazione, rimirare il treno senza mai partire. Il cuore di entrambi oramai aveva una casa stabile in questo paese accogliente. Il capostazione aveva il cuore tenero, e il sorriso di quel bimbo gli solleticava l'autostima. Un giorno con fare austero, si liscio' la divisa, si sistemò il cappello, respiro' forte, spinse la pancia in dentro e gonfio' i pettorali. Con passo lento e con quel sorriso che scioglieva anche i cuori più duri, si avvicinò a quella figurina dai capelli dorati. Il bambino non stava più nella pelle. Quell'uomo importante, capace di fermare il treno, si stava avvicinando.
Fu un'incontro d'amore fra un bimbo ed un'eroe. Entrambi sapevano, senza bisogno di parole, di godere della stessa passione. Il treno va rispettato.
È la vita che scorre, ma sono le fermate che la rendono speciale.
Mio padre tese la mano a quel bimbo che non stava più nella pelle. Con gli occhi sorridenti di emozione porse la sua manina. Insieme, tenendosi stretti, alzarono la paletta.
Il treno cortese aprì le sue porte, fece un inchino prima di ripartire, conscio che, con questa fermata, aveva visto nascere un'amicizia speciale...
Con affetto e una nota di malinconia, condivido un ricordo leggero come un soffio. Un alito impalpabile, che spero sia capace di strappare un sorriso, a chi ne regala ogni giorno con la sua gentilezza. Buona guarigione poeta


