Tra la vita e la morte

Avete mai avuto esperienze di pre-morte?
Pensate che sia impazzita?
Che abbia avuto un'allucinazione?
Forse.
In realta' ho solo partorito, ma a causa di eventi innominabili, ho rischiato di morire insieme a mia figlia.
Dopo ore in sala parto, stremata, mi riportano in stanza. Il mio cervello provato è in fase di default: percepisce solo stanchezza, nessun dolore, rumori attutiti, occhi pesanti, il buio. Mi risveglio, guardo dall'alto, proprio dal soffitto, un'altra me che giace sul letto d'ospedale. E' come se io fossi uscita da quel corpo che, appoggiato sul letto come un vestito smesso, è rimasto lì, inerme, immobile, dormiente.
Lo guardo senza emozioni, lo osservo nella sua staticità.
So chi sono ma ne sono distaccata e, guardandolo immobile, non ho paura anzi, provo un moto di affetto.
Proprio come un drone volteggio invisibile nell'aria, libera senza angoscie. Osservo persino le persone che ci sono in stanza, sento quello che dicono. I miei sensi sono vivi. Continuo a vivere ed esistere, ma sono leggera, eterea.
Ad un tratto, dall'alto della stanza mi sposto e mi avvicino sempre di più al letto. Come un risucchio, mi muovo vorticosamente per ricollegarmi al mio corpo. Ne entro dentro, ne percepisco la potenza della vita. Capisco di essere un tutt'uno con quel corpo inanimato. E io, come se fossi aria, come un soffio, come un'anima, gli dò fiato.
Mi sorprendo di riaprire gli occhi per vedere, sento il sangue pulsare, il battito del cuore, respiro. Rivedo la vita.
Cosa mi è successo?
Sono volata via.
Stavolta per davvero, ma sempre entro i limiti di quella stanza d'ospedale. Non come faccio di solito con la fantasia, senza spazio, né tempo, senza confini né fardelli.
E io un fardello ce l'avevo: la mia piccola creatura. Ed è per questo che non sono andata oltre la stanza.
Per far proseguire la vita... ©