Pieghe

Pieghe, pieghe, pieghe.
Un mare di pieghe piega il mio corpo di donna.
Pieghe in un viso affranto, pieghe nelle braccia stanche, pieghe fra le mani laboriose.
Il vestito che tolgo si affloscia in mucchio di pieghe sul pavimento.
Mi piego per prenderlo, asciugando le lacrime che scivolano fra le pieghe dell'anima.
Solo pieghe si susseguono veloci nella mia vita. Mi avvolgo in un lenzuolo e mi stendo sul letto, piegandomi in un abbraccio di affetto per questo mio corpo piegato dalla vita.
Sfioro gli occhi per allontanare quelle pieghe di dolore, distendo la fronte dai corrucci della vita, mi accarezzo fugace la guancia per tendere con le dita quella piega di tristezza.
Piego il vestito logoro della mia vita, e lo lascio lì, inerme.
Lui osserva la scena urlando rabbioso, mi strattona violento, convinto di riuscire a piegarmi ancora. Ma io, libera dalle pieghe, vado nel vento, che con garbo, stira tutte le mie pieghe.