PANE E VITA

Ho appoggiato una forma di pane sul tavolo antico, calda e fragrante, proprio appena sfornata. Il profumo inebriante della sua crosta vaporosa, mi entra nelle narici, stimolando con l'olfatto quell' acquolina in bocca, che spesso, traditrice e infida, attenta alla mia linea. Inspiro in su col naso, mentre la bocca si apre in un sorriso di soddisfazione. Soppeso con lo sguardo la perfetta forma tondeggiante. Schiaccio con le dita la crosta croccante e, con la curiosità della bambina, ancora presente nonostante l'età, guardo di sottecchi dentro quei buchi perfettamente allineati della mollica. Cerco nelle sue forme sferiche, quell' abbondanza che nella vita, permette di non avere pensieri. Ne stacco un pezzo, con le mani sudate e, con l'ansia di chi non conosce il risultato delle proprie azioni, assaggio il prodotto del mio lavoro. Godo di questo momento di soddisfazione, mentre esplode il gusto della tradizione: quel sapore antico di aver fatto del bene. Decido nell'immediato di continuare ad impastare quel connubio di grano ed acqua, di sapienza e amore, solo per nutrire la mia anima.Giorno dopo giorno mi sveglio al sorgere del sole. Con gli occhi assonnati apro le persiane, affinché l'aria salubre si posi sulla mia pelle. Mi lego i capelli, li raccolgo con ordine in una retina prima di preparare gli ingredienti da fare lievitare: scelgo le farine migliori, lascio scorrere l'acqua che le invaderà, unisco l'olio e il sale della vita. E con pazienza, con dedizione ed onestà, ricostruisco il mio futuro insieme a Probitalia.