Le donne in miniatura

Mi trovavo a Taranto, dai nonni. La mamma mi aveva confezionato un vestitino bianco e io mi sentivo una principessa. Dovevamo fare visita a degli amici. "Mi raccomando Eunice" disse la mamma, " comportati bene, non ti sporcare e soprattutto non toccare niente. Come dice Mamma Rocca? Si guarda. ..." ripetendo a pappagallo, finii io la frase " ma non si tocca" La mamma mi diede un bacio piena di orgoglio per una figlia così obbediente. Arrivammo ad un palazzo antico di Taranto. L'enorme portone si aprì. Attraversammo l'androne e arrivammo, utilizzando un ascensore che sembrava realizzato al chiacchierino, al piano designato. Ci aprì la porta una signora molto composta, elegante nel suo tubino nero. I capelli candidi raccolti in un toupe' e una bellissima collana di perle che le avvolgeva il collo. Dietro le gambe di mia mamma, la guardavo sorniona, un po' mi intimoriva, ma la sua apparente austerità si allargò in un grande sorriso, al pari delle sue braccia accoglienti. Entrai circospetta ma curiosa allo stesso tempo di osservare con più attenzione quella casa che assomigliava ad un castello incantato. Gli occhi al cielo, ammiravo rapita gli affreschi colorati del tetto. Mi trovavo in una casa senza tempo. E mentre sognavo ad occhi aperti, sentendo ridacchiare, mi girai. Incrociai lo sguardo di due donnine buffe, proprio in miniatura. Il viso di un adulto poggiato su un corpo paffutello di bambino. Ebbi un tuffo al cuore...la mamma mi aveva portato nella casa incantata. Le miniature si avvicinarono e con le loro manine tozze cominciarono a toccarmi i capelli dorati e carezzarmi amorevoli. Ci prendemmo per mano, eravamo proprio della stessa altezza! Sorridendo mi portarono in una veranda dai vetri colorati. Spalancai gli occhi per la sorpresa...era una bellissima stanza dei giochi. Danzammo in girotondo al suono di un carillon. Entrammo perfettamente nella casa delle bambole e prendemmo il the con molta educazione, mi permisero di salire su un coloratissimo cavallo a dondolo di legno, dove, immaginando di essere una principessa in fuga, venni catturata dagli gnomi, che mi torturarono col solletico. Ero ancora intenta a lottare amorevolmente con queste buffe donnine che, all'improvviso vidi in una cesta una bellissima gatta, che sorniona ci osservava mentre allattava i suoi cuccioli. Non potei non avvicinarmi, mentre cuoricini di apprezzamento uscivano in fila dai miei occhi. La gatta fusava felice, osservando compiaciuta la moltiplicazione delle miniature...forse si aspettava anche qualche pesciolino, ma evidentemente questa casa non assorbi il suo desiderio. Passai insomma una giornata bellissima e non piena di noia come mi ero immaginata e, andando via, mi girai a guardare quelle donnine in miniatura che, mentre mi allontanavo, salutando con la mamma, mi urlavano dietro:" Torna quando vuoi bambolina..".