La selva oscura della mia vita

Ho tanto sonno stasera, lotto come una guerriera per non addormentarmi: il film che sto guardando mi appassiona. Mi sforzo, per non permettere alla mente assonnata di abbandonare le scene accattivanti che si susseguono sullo schermo. Stropiccio gli occhi, Micetta si accoccola sulle mie gambe, fusando gentile. Sorrido mentre i suoi occhi verdi si fondono nei miei...
Attraversando inspiegabilmente un vortice di caos, mi ritrovo in una foresta, scura come la notte, attorcigliata come i miei capelli, con Micetta aggrappata al mio corpo attonito.
È nero attorno a noi, riesco a vedere solo i suoi occhi, che illuminano il buio di verde speranza. Cammino a tentoni, seguendo la sua andatura guardinga. Non comprendo dove ci troviamo, né come ci siamo arrivate. I nostri sensi sono all'erta, ogni fruscio, ogni rumore è amplificato. Micetta prosegue lenta, i muscoli guizzanti, le orecchie schiacciate sulla testa, gli occhi sgranati, in fuori e verdi come i fanali di un semaforo. Piano piano comprendo. Sono nella selva oscura della mia vita, insieme di tutti i miei dolori, concentrazione delle mie passioni.
Il dolore della vita mi assale con ferocia. Mi trapassa le carni mentre mi esplode il cuore. Micetta ringhia sfoderando le unghie, e strappa il velo nero che avvolge e stritola il mio corpo. I pezzi del mio cuore si riuniscono, rimarginandosi. Poi scappiamo nel buio, la sua coda, come un timone, mi indica i movimenti da fare. Io la seguo, incapace di pensare, mentre la cattiveria del mondo si sussegue in una serie di immagini davanti ai miei occhi. Urlo per la paura, urlo per la mia incapacità.
Ho paura. Un tremore irrefrenabile mi invade. Micetta diventa ancora più nera, si ingrandisce, si dilata, si trasforma in una pantera. Mostra i suoi canini, candidi e terribili nello stesso tempo. Si avventa su quelle immagini, dilaniandole e lanciandone i brandelli in quella oscurità che ci avvolge. Smetto di tremare mentre una fioca luce compare in lontananza.
Micetta mi cammina vicino, come una fiera protettiva, allontanando da me dolori e cattiverie, scortandomi verso quella luce lontana. Luce che è passione, amore e vita. Luce a cui bramo con ogni muscolo del mio corpo.
Piano piano, riacquisto l'essenza di me stessa.
Piano piano, Micetta riprende le sue sembianze.
Piano piano, per un oscuro cammino, riusciamo a rivedere le stelle.
Ricordando Dante... correva l'anno 1321 ©