LA SCURE

Sei li', che guardi il mondo con la speranza in grembo. Hai gli occhi
docili di un cerbiatto, ciglia ondulate, sguardo profondo e il cuore
palpitante per tanta bellezza. Con le orecchie tese ascolti quella
strana musica che ti scorre nelle vene. Sei giovane e c'è l'azzurro
davanti al tuo viso, proprio non riesci a vedere il nero della scure
sopra la tua testa. Ma lei è lì, inesorabile e pronta a colpire, con la
lama affilata, il tuo collo sottile. Passano gli anni e cominci ad
avvertirne la presenza, come una sensazione di freddezza metallica
proprio dietro la schiena, nell'attimo stesso in cui organizzi i tuoi
sogni. Un ghigno cattivo aleggia nell'aria mentre agisci per crearti un
futuro. Una goccia di sangue ti scorre sorniona, per non esserti accorta
di averla toccata. Sei troppo giovane ancora, non ci fai caso. La
asciughi e continui a lavorare col sorriso e la voglia di crescere che
ti friggono le mani.
Se la ride la scure, e mentre ti costringe a fare i conti con le tue
fragilità, affila la sua lama per il colpo finale. Rimane sospesa ad
osservarti per lunghissimi anni, ogni tanto un colpetto, un tocco
freddo, come un leggero fruscio. Tu lo avverti, lo senti il gelo che ti
congela le ossa, abbassi la testa per non farti colpire ma forte della
tua competenza e con tanta voglia di lavorare, prosegui il tuo
cammino, con la consapevolezza del suo sfarfallio dietro la schiena,
pronta a tenergli testa. Vivere è ciò che più ami fare, e per il momento
la allontani.
Pur non gradendo lei se la ride. Ti sovrasta beffarda e tu, la guardi
svettare sulla tua testa. Stavolta la osservi decisa, con la precisione
di uno sguardo felino. Osservi il suo sfarfallio, che punta deciso alla
base del tuo collo. Hai ancora da fare, sei ancora forte. La blocchi con
un ringhio. Ma qualcosa è cambiato. Le tue mani sanguinano per averla
fermata, il gelo metallico del suo tocco ti ha irrigidito il collo. Gli
anni sono passati e il tuo corpo si piega.
La scure ti ha colpito con forza dirompente e tu hai perso la testa.
Sei leggera adesso, quasi inconsistente perché è vero, la testa ha un
suo peso, ma è l'anima che non è riuscita a toccare, ed è per questo
che, nonostante tutto, adesso sei tu che sorridi sopra di lei.