La morte

02.11.2020

Un giorno dedicato ai nostri defunti...Un racconto dedicato alla morte, quella morte che tante volte mi ha sfiorato l'anima.. 

La morte arriva come una saetta. Ti trafigge il corpo col suo fuoco di ghiaccio. E subito il viso perde il suo colore, rapito da chi assorbe la vita. L'ho vista accanto ad una donna morta, con lo sguardo freddo e i denti gialli. Si teneva appoggiata alla lastra di marmo, osservando con occhi vacui le venature delle mani giunte. Respirava piano e con regolarità, per assorbire quell'aria che ancora fuoriusciva dai pori della pelle. Le ossa, in bella vista nel suo corpo magro, la rendevano scomposta come un manichino rotto. In silenzio osservo la nera meritrice guardare con occhi indagatori chi si avvicina al corpo senza vita per un ultimo saluto, per accorgermi con disgusto, del suo feroce desiderio di afferrare l'energia vitale dei corpi in movimento. Si accorge del mio sguardo consapevole e, suo malgrado, le scappa un ghigno. Una ruga, pari ad una cicatrice, percorre lo zigomo fino ai denti. I miei occhi dilatati dall'orrore incrociano i suoi. Per un attimo guardo attraverso le sue iridi scure, per un attimo vedo un tunnel buio che gode dell'assenza di vita. È un risucchio velenoso che non riesce ad assorbirmi.

Come una moviola, lentamente mi allontano da quel flusso malevolo.

Lentamente inspiro per non farmi rubare l'aria.

Lentamente sorrido per non farmi rubare la gioia di vivere. Lentamente la ignoro e vivo la mia vita. 

© 2020 Eunice Bello. Tutti i diritti riservati.
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