La libertà

Appartengo ad una generazione che ha assaporato fin dalla nascita un alimento prelibato: la libertà.
Sono nata in una famiglia dove i genitori si sono innamorati e
sposati per amore. Sono stata libera di andare a scuola pur essendo una donna. Ho potuto scegliere i miei amici, scegliere il mio sposo e scegliere anche di allontanarlo da me. Ho potuto professare la mia religione. Ho deciso io quale strada proseguire per inserirmi nel mondo del lavoro. Tutto questo grazie alla libertà, a questo valore aggiunto alla mia vita. Ho avuto la libertà di giocare per strada da bambina. Non c'è stato mai nessun lupo cattivo a sbarrarmi il cammino, anzi solo persone che rispettando sé stessi, mi avevano a cuore. Ho avuto la libertà, da giovane donna, di vivere il mio paese con gli amici, di prendere il treno per viaggiare lontano con le mie sorelle.
Che cosa è cambiato mi direte.
Tutto.
Oggi la nostra libertà esiste, è vero, ma condita da un ingrediente che ne altera il sapore: la paura.
Non possiamo far giocare i bambini senza controllarli, non possono le giovani donne spensieratamente vivere la loro vita, c'è chi vuole attentare alla loro. Non posso più viaggiare da donna matura, tranquillamente su un treno, schiacciando un pisolino. La mia attenzione deve essere continua.
Non si può nemmeno camminare in pieno giorno nel paese perché, con l'utilizzo di strane droghe, ti rubano anche la mente. Non posso professare con libertà la mia religione, devo nasconderne i simboli, per non offendere le altre libere di esporli.
Oggi è la festa della liberazione. Liberazione da uno stato opprimente, capace di annebbiare la consapevolezza di essere uomo (al pari delle droghe di oggi), liberazione dalla guerra (ma qual è la nostra situazione attuale?)
Pensiero del giorno: siamo veramente liberi? Nella mia mente affannata scorgo non poche incongruenze:
Con la tecnologia siamo controllati fin dentro le mura di casa. Un occhio del grande fratello ci segue ogni attimo, carpendo gusti e stile di vita. In maniera più evidente proprio in questi giorni, dove addirittura si utilizzano i droni. C'è anche l'intento, per il bene della nostra salute certo, di inserire nel nostro telefono un'app per verificare i nostri spostamenti, cosa che, in questi giorni di quarantena è stata comunque fatta. Ci hanno costretti agli arresti domiciliari. Certo per salute, per salvarci, ci mancherebbe. Ma perché allora tutte le forze dell'ordine, tutti i droni, le app non riescono a tenere in casa persone che non si possono nominare senza essere tacciati di razzismo? Perché questo stato non ci permette di consacrare i nostri morti e multa all'altare persino un prete che dice messa con pochi fedeli opportunamente distanziati e non ha occhi, non ha droni, non ha app per i Rom (non chiamiamoli zingari per carità) che liberi circolano ovunque, occupando in pieno giorno case di anziani ricoverati per covid19 . Perché questo stato permette che stiano ancora lì? Perché questo stato continua a far arrivare barconi quando tutto il mondo chiude? Ha veramente a cuore la nostra salute? Siamo veramente liberi di salvaguardarla? Perché, con decreti dal sapore amaro, sempre in nome del covid19, permette a plurimafiosi e pluriassassini di uscire dalle carceri? Dov'è la libertà di vivere in sicurezza?
Perché le nostre merci vengono bloccate alla frontiera, e questo stato permette di farne entrare dagli altri?
Dov'è la libertà di circolazione? Solo parole.
Perché, a proposito del covid19, tutti gli esperti in maniera granitica, con certezza assoluta affermano che non proviene da un laboratorio (perché guai a parlar male dei cinesi) ma hanno mille dubbi sulla sua capacità di diffusione e di trasformazione?
Mille altre domande si affollano alla mente, tutte senza una risposta adeguata e rispettosa della liberta'.
La libertà...
Parole, parole, parole.. soltanto parole cantava Mina in una nota canzone...