La danza dell'orecchino
Immaginate.
Tre figlie adolescenti in competizione fra loro, in una casa dove un povero padre non aveva potere decisionale.
Gli ormoni, che aleggiavano attorno a noi, incuranti della sua disperazione, resi potenti dalla nostra vanità, erano in bella vista ovunque...anche nel salone dai pavimenti di marmo..(desiderio proibito di noi fanciulle per scivolare col borotalco..)
Gli ormoni erano il tormento di mio padre, che inutilmente cercava di mettere pace durante le continue liti per il possesso degli oggetti femminei della nostra stupenda mamma...quasi che indossare per un giorno un suo capo o monile, potesse trasformarci improvvisamente da bruco in farfalla.
Un'idea un po' bizzarra, che sicuramente aleggiava a causa degli ormoni. Avremmo scoperto più tardi che la bellezza di mia madre non era replicabile.
Ma in quel momento l'ormone imperava, e improvvisamente si scatenò una guerra assassina fra me e mia sorella secondogenita per il possesso dei mitici cerchi d'oro di mia mamma. A dire il vero era un giorno in cui l'accesso doveva essere consentito alla sottoscritta (visto che lei ne aveva usufruito il giorno prima), invero il carattere forte di mia sorella, cercava di prevaricare sulla sorella minore. Ma i sogni son desideri, si sa, e il mio desiderio odierno era proprio questo: POSSEDERLI.
Come un capo tribù indiano, gambe incrociate, mani sulle ginocchia, schiena diritta, mento all'insu, criniera al vento, orecchini infilati, mi posizionai sul suo letto, decisa più che mai a non permettere al nemico, d'impossessarsi dei magici oggetti.
Ed è qui che iniziò la "Danza dell'Orecchino".
Davanti alla porta ella danzava, sperando come gli indiani che invocano la pioggia, di vedere arrivare dal cielo gli oggetti splendenti.
Io, Tora Seduta, mantenevo intatta la mia posizione. Ma evidentemente il suo modo di danzare, attirò l'attenzione della divinità Sioux della casa: La Santa Madre, che esasperata dalla situazione, consegnò gli orecchini a mia sorella.
Morale: è meglio far sentire la propria voce piuttosto che rimanere in silenzio sulle proprie posizioni.
Mio padre? Non comprò più orecchini a nessuno.