Il demone

04.10.2020

Ho incontrato un demone, il male assoluto dagli occhi di donna. Occhi stretti a fessura, di un nero denso come la sua anima. Poche ciglia a contornare la vista ottusa, ma un intenso alone colore delle melanzane a circondarli. La pelle scura striata di venature verdastre ricopre il suo corpo legnoso per nasconderne malamente la cattiveria. Labbra sottili che non sanno aprirsi in un sorriso sincero, si allargano stirandosi come un elastico rotto, portando alla luce una bocca antro di cattiveria. Gli occhi spenti, prendono luce, per ideare malignità da spargere a fiumi. Un filo crudele percorre la sua mente, confondendosi con i neri capelli: lisci come l'invidia, unti come la cattiveria. Fili bianchi, non tinti per avarizia congenita, spuntano ribelli. Vorrebbero allontanarsi da quel corpo malefico. Ma non possono, essi sono i suoi trofei, simbolo dell'umano odio nei confronti delle sue vittime. Le sue ali nere si posano sulla mia testa per esplodere in un sorriso giallo di invidia. Come un uovo rancido sparge il suo contenuto putrido quando si rompe, così il suo malanimo si diffonde nell'aria. Con ardore cresce il suo pulcino butterato, copia conforme di sé stessa, per allargarsi, per espandersi senza limiti. Ride con gialla cattiveria, come un sussulto accompagnato da un sibilo, mentre i suoi occhi di veleno dietro le persiane, osservano ogni mio movimento. Mi allontano e mentre prendo la macchina, mi accorgo dell'ombra nera che mi segue. Si sparge sul terreno, inondando la strada di pece maligna. Ma io vado nel sole, dove sciolgo il dolore, dove vivo la vita, dove fermo il male 

© 2020 Eunice Bello. Tutti i diritti riservati.
Creato con Webnode
Crea il tuo sito web gratis! Questo sito è stato creato con Webnode. Crea il tuo sito gratuito oggi stesso! Inizia