Come Lorena

Era una bellissima giornata di luglio, c'era il sole nel mio cuore. Il mio costume candido mi faceva sentire bella, con quell' impudenza che solo una ragazzina sa avere.
Non erano tempi di Covid, e quella mattinata domenicale, era stata piacevole con la mia amica. Ci eravamo rosolate al sole raccontandoci i nostri desideri, avevamo riso di improbabili spasimanti, avevamo pianto per amori non corrisposti, ci eravamo consolate per le ingiustizie della vita. Ci alzammo, dopo tanto chiacchierare, per tornare a casa. Il mio mezzo di trasporto era il motorino. C'era caldo quella mattina, strinsi un pareo attorno ai miei fianchi, sandali in tinta e, con i capelli al vento, salii sul motorino. Mi sembrava di essere la protagonista di un film americano: spiaggia infinita, sole accecante, cuore palpitante. Accesi il motorino, il suo ronzio, misto a vibrazione, prese possesso del mio corpo, mentre con animo spensierato mi apprestavo a ritornare a casa. I pensieri incastrati nei miei capelli, riuscivano a fuggìre, staccandosi pian piano, grazie al borbottio meccanico del mio mezzo di trasporto. Volavano, trasportati nel vento, fino al cielo, inseguendo quel sogno che ancora non ero riuscita ad afferrare.
Poi ci fu un cambiamento improvviso. Mi sembrò per un attimo di essere entrata in un tubo catodico della televisione, mille immagini mi roteavano attorno, mille rumori mi penetravano le orecchie. Ebbi paura. Era svanita quella lentezza, tutto era caos, tutto era veloce, tutto era buio.
Mi svegliai lì, per terra, sull'asfalto. Mi svegliai dolorante mentre aprivo gli occhi per osservare chi aveva giocato con la mia vita. Erano lì, incoscienti ragazzi che misuravano la potenza delle loro auto, senza ritegno per la vita degli altri.
Io non morii quel giorno, loro non furono puniti.
Spesso ripenso a quei momenti, di cui ancora oggi porto i segni sul mio corpo.
Oggi penso a Lorena, che non ha avuto la mia fortuna...
26-28 giugno 2016... Per non dimenticare©