CHE SERA STASERA...

Pedalo irrequieto lungo la via di casa con la mia bici
sprint, respirando a pieni polmoni l'aria finalmente fresca della sera.
Sorrido. Nonostante la mia veneranda età, sono ancora capace di correre
come un ragazzino. Mi agito sul sellino mentre schiocco le labbra per la
soddisfazione. Stringo con forza il manubrio e se non fosse per i miei
acciacchi, tenterei un' impennata. Eh già, come è difficile sentirsi
giovane quando il corpo ha già attraversato tanti lustri. Tribolazioni e
soddisfazioni, tristezza e felicità, per un impasto umano che direi
niente male. Guardo la luna che brilla misteriosa.
Mi guida nel mio percorso mentre assaporo quella brezza capace di
scompigliarmi i capelli. "Che brivido ragazzi... " Un profumo acre di
mare mi colpisce le narici ed io non posso che ringraziare il Signore
per le emozioni provate. "Che vita la mia ..."
Penso soddisfatto, mentre imbocco la strada dell'affetto, quella della
mia famiglia. "Caro Pippo, sei proprio un uomo fortunato..." Mi ripeto
continuando a pedalare.E mentre pedalo, il buio
arriva all''improvviso. Un rumore sordo mi toglie la vista e disperde la
sensibilità del mio corpo. Avverto solo un battito leggero, quello del
mio cuore che, danzando lieve, si allontana verso verdeggianti
giardini. Un coniglio saltella fra l'erba fresca
di pioggia. Ha un aspetto buffo, si gira, scodinzola con la coda a
bottoncino e arricciando il naso accenna ad un sorriso quasi umano. Non
riesco a raggiungerlo, si allontana per saltare nel buio, verso quel
giardino che ho tanto accudito. Mi si spezza il cuore, è come se andasse
via una parte di me. Corro veloce, e con un balzo da atleta, mi tuffo
per prenderlo. Rotoliamo insieme sul soffice terreno, in un tutt'uno
cosmico. Che strano, adesso guardo stordito attraverso i suoi occhi,
muovo le orecchie al ritmo incalzante della rugiada, arriccio il naso
per aspirare profumo di terra. Non sono più un uomo, anzi non ricordo
più di esserlo stato."Che sera stasera..."
Assaggio ogni filo d'erba, masticando e gustando ogni verde sapore.
Zampetto veloce e mi rifugio in un buco del terreno. Qui sono al sicuro
fra le radici dell'albero di nespolo. Anche se il vento lo ha spezzato è
pur sempre un buon nascondiglio. E poi, vuoi mettere che ci trovo quei
tuberi tanto deliziosi che amo sgranocchiare? È un posto gradevole,
talmente gradevole che sto scavando una galleria: una scappatoia può
essere utile in caso di necessità.Mi ricorda
qualcosa questo posto, ma per quanto mi applichi non riesco a
rammentare. So solo che mi piace rotolarmi fra la sua terra scura.L'
aria è fresca e quel ragazzone che si occupa del giardino, sembra
felice di vedermi saltellare fra le sue verdure. È simpatico, mi ricorda
qualcuno con i suoi occhi languidi. Mi batte forte il cuoricino mentre
mi sorride. È anche per questo che ho deciso di rimanere in questo
giardino, organizzato come io stesso avrei saputo fare, se solo avessi
avuto le braccia naturalmente.Sorrido spingendo in fuori i denti, mentre il vento mi scompiglia il mantello. "Che brivido da superconigli..." Un
profumo acre di erba appena tagliata colpisce in pieno le mie narici,
scodinzolo col mio ciuffetto cotonato e ringrazio la natura per il bel
posticino che ho trovato, senza dimenticare di ringraziare la fortuna
che agevola un tipo tosto come me. "Chi se ne va più da questo Paradiso! Che vita la mia! Che Pippo che sono..."
PS: "Nulla si distrugge, tutto si trasforma...
"Dedicato al signor Giuseppe Bruno 11 agosto 2023