1760

19.09.2020

 Un numero per pensare a mio padre. Un numero di getto su un foglio per ricordarmi il sogno che mi parlava di lui. 

Suona la sveglia che mi fa saltare dal letto, proprio nell'istante in cui mio padre mi prende per mano. Quello squillo mi entra nel cervello proprio dalla mano che vibra in attesa di una sua carezza. Il sogno sfuma e io non odo più quella sua voce cara, non vedo più quella figura amata. Nella mia mano, vuota della sua presenza, resta solo un numero, di cui non ricordo il significato. Mi dispero per ricordarmi delle sue parole, le cerco confusa sul cuscino. Micetta mi osserva composta. Anche lei ne ha avvertito la presenza, e il suo sguardo comprensivo mi avvolge benefico. Con una zampetta mi fa una carezza, assorbendo così quella lacrima furtiva di rammarico che cerca di fuggire lontana. Cerco e ricerco nel mio cervello quel cassettino di cui parlava sempre mio padre. Quello che custodisce i ricordi: ce n'è uno che trattiene anche i sogni? Forse, ma questo sogno ormai è fuggito via. 

Solo un numero. Solo un numero che ronza indisturbato. Potrebbe indicare un treno: treno regionale 1760... 1760 fermate ancora nella mia vita per arrivare a te. 

© 2020 Eunice Bello. Tutti i diritti riservati.
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