8 MAGGIO

08.05.2022

È un piccolo pertugio quello che ho in mezzo al cuore, come uno strappo di pelle lacera. Davanti allo specchio lo rimiro curiosa mentre accarezzo la mia pelle stanca. Mi avvicino per guardare meglio quella profondità dell'anima mentre il cuore stranamente continua a battere. Mi ricorda l'orologio a pendolo nella casa della mia giovinezza. Un ticchettio, un battito. Un rintocco, un'emozione. Appoggiato alla parete ha un unico compito: far correre il tempo, e fermarsi per toglierlo.
Sono di nuovo bambina, il mio cuore che ha le lancette al contrario, mi ha riportata nel passato, a quel giorno d'estate in cui le tenevo la mano. La guardavo di soppiatto attraverso i ricci dorati che il vento dispettoso mi spingeva davanti agli occhi. Giravo il viso, spostavo i capelli, le sorridevo affabile per strapparle uno sguardo. Lei rideva e io la trovavo bellissima.
Un altro rintocco. È l'emozione che sfuma mentre un dolore mi assale. Mi concentro sperando di ritrovarla in quel piccolo foro che allargo con mano tremante. E lei è li, che mi sorride con la dolcezza dei suoi occhi verdi, mentre una lacrima le solca il viso. Una lacrima dopo l'altra, scorre trasparente, un rintocco dopo l'altro si trasforma, diventa petalo profumato, si congiunge ad un'altra per diventare una rosa che copre lo strappo del mio cuore.
L'orologio ha perso un battito. Il mio cuore si è fermato.
Allungo la mano e tocco lo specchio mentre la vedo andare via, di nuovo in quel pertugio, di nuovo nel mio cuore, dove rimarrà per sempre.

© 2020 Eunice Bello. Tutti i diritti riservati.
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